Ma le Gazze rubano anche i salami?
Il gemellaggio italo-tedesco tra Savona e Villingen ha creato familiarità e simpatia fra le due città.
Bisogna dire che la Corale Alpina Savonese ha contribuito in modo determinante a questa amicizia.
Siamo stati a Villingen cinque volte e siamo in procinto di ritornarvi. Ci siamo sempre trovati
come a casa nostra, accolti da tanti amici italiani tedeschi che ritroviamo ogni volta con gioia e spesso con affetto.
Abbiamo tenuto memorabili concerti. Ne ricordo uno, disturbato, ma non interrotto dalla pioggia, terminato in allegria
sotto gli ombrelli aperti, con il Borgomastro che si prendeva l'acqua sull'impermeabile e la gente che ci attorniava,
incurante del maltempo. Un altro nello splendido auditorium della città, solitamente riservato alla musica classica,
davanti ad un pubblico scelto e attentissimo.
Naturalmente non siamo andati solo per cantare. Abbiamo visitato birrerie di città e fattorie dei dintorni, finendo poi
spesso per scorrazzare in allegria per le caratteristiche vie del centro storico.
In una di queste peregrinazioni, Pippo, conquistato da una vetrina colma di prosciutti, salsicce, wuster, speck ed
altri insaccati, sentì irresistibile la spinta a entrare nel negozio. Indicando con il dito per farsi capire fece il suo
acquisto ed uscì tenendo sottobraccio uno splendido esemplare di salame della Selva Nera.
Benché fosse incartato con accuratezza e precisione tedesca, questo salame emanava anche a distanza un profumo invitante,
il che rendeva il nostro corista ancora più orgoglioso e soddisfatto dell'acquisto.
Ma quando Pippo giunse in albergo, i compagni di stanza protestarono, osservando che non si poteva dormire in compagnia
di tale olezzo, è l'obbligarono perciò a depositare il salame in oggetto sul davanzale, fuori dalla finestra.
L'albergo, vecchiotto ma comodissimo, a due passi dal centro, era situato lungo un viale alberato, subito fuori dalle antiche mura della città.
La stanza di Pippo si trovava al piano terreno, separata dalla strada solamente da un piccolo giardino. Fatte le ore piccole
negli accoglienti locali di Villingen alcuni coristi ritardatari si accingevano a tornare in albergo quando,
attratti dal profumo che proveniva dal davanzale ebbero una tentazione. Saltare la siepe fu un gioco è così pure avvicinarsi
alla finestra della stanza dove, ignaro, Pippo dormiva. Il resto dell'avventura si perse e si confuse con la notte.
La mattina dopo il salame sul davanzale non c'era più. Pippo, ancora in pigiama, si stropicciò gli occhi per veder meglio.
Pensando che poteva essere rotolato nel giardino scavalcò il davanzale e si mise a testa in giù a frugare tra i cespugli fioriti.
Chino in quella posizione, fu trovato dei primi coristi che stavano uscendo:
"Cosa fai, Pippo, cerchi lumache?"
"Macché lumache, cerco il mio salame"
"Un salame tra i fiori? Ma ti pare il posto?"
"Era sul davanzale ieri sera. Ce l'ho messo io."
"Sei proprio sicuro?"
"Sicurissimo. Ho anche testimoni."
"Non è possibile. I salami non volano."
"Possono rotolare. Ma non sparire. Non prendetemi in giro."
Fu allora che uno di noi ebbe un'idea.
"Ah! Ecco! Sarà stata la gazza! La gazza ladra!"
"Vi ho detto di non prendermi in giro."
Ma subito vi fu un accordo generale sulla spiegazione del mistero. Alcuni assicuravano che le gazze hanno un particolare debole per i salumi.
Altri dicevano che gli alberi attorno erano popolati di gazze di grossa taglia. C'era anche chi ricordava d'aver visto un uccellone
trasportare con il becco qualcosa di lungo e pesante. Tutti questi racconti non valsero a convincere il nostro Pippo,
ma furono sufficienti a fargli abbandonare sconsolato le ricerche.
Non poté nemmeno rimediare acquistando un altro salame perché era domenica, si doveva ripartire e i negozi erano chiusi.
Saliti sull'autobus che ci riportava a casa, si continuò a disquisire di gazze e di insaccati. Pippo taceva, masticando amaro.
Ancor più si turbò quando, dalle ultime file dell'autobus, si diffuse un intenso profumo di salame. Mangiavano i birbanti.
Dicevano di aver acquistato tramezzini da un chiosco!
Pippo pensava: "La prossima volta che veniamo a Villingen mi faccio segnare una stanza all'ultimo piano!"
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