Signore delle Cime
Il Maestro alza il braccio destro: tutti noi lo fissiamo assorti trattenendo il respiro. Uno, due, un!
Il braccio si abbassa adagio e le quattro voci, armoniosamente fuse, quasi sussurrando,
intonano: "Dio il cielo, Signore delle cime...". Chiudo gli occhi profondamente partecipe e la Chiesa,
quella Chiesa dove cantiamo, come per miracolo, si moltiplica in altre Chiese, in altre
dolorose cerimonie identiche a questa. Cerimonie nelle quali abbiamo invocato Iddio affinché accolga
"sulle Sue montagne" qualcuno di noi, qualcuno con il quale abbiamo condiviso la gioia del canto e che
Egli ha voluto con sé. Forse per crearsi accanto un coro degno del Paradiso.
Ecco "Rattin": ne sento la voce profonda, rivivo il suo prorompente entusiasmo, la sua passione,
le sue prevaricazioni che a volte ci facevano sorridere. Ecco il neo ingegnere arrampicato sulla roccia fatale
con la solita smorfietta ironica e accanto a lui il Maestro, perfetto nella sua eleganza e nel gesto misurato e imperativo.
E altri volti di amici scomparsi si affollano davanti ai miei occhi. Ci sei tu, riccioluto basso finalese e
anche tu timido baritono con l'orecchio a volte non perfetto... è tu, nervosissimo, intollerante "maestro
di francese", che facevi coppia in prima fila con il buono e sempre sorridente "bassotto".
E tanti altri volti, da me conosciuti solo nelle vecchie foto, si affollano davanti ai miei occhi.
Altri vecchi coristi che vogliono essere ricordati del sereno, invocante motivo: "Ti preghiamo, lasciali andare per le Tue montagne!"
Lascia che intorno a Te si dispongano in semicerchio per eseguire, in Tuo onore, le "cante" che,
con tanta passione, hanno interpretato quaggiù con noi.
La preghiera termina con un crescendo che sembra più un comando che una supplica. Il Signore conosce comunque i nostri intenti...
è senz'altro ci sorride benigno.
Il Maestro ora allarga definitivamente il braccio e un silenzio quasi innaturale segue l'ultima nota.
Un alito leggero sembra sfiorarci.
E' forse il saluto dei vecchi coristi che ci lasciano per risalire alle montagne del cielo.
Andranno su nel Paradiso per riprendere a cantare con gli Angeli e lasciandoci, ci hanno semplicemente detto
"ciao amici, un giorno canteremo ancora assieme".
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